Blog satirico semiserio sulla supponente alterigia della
"sedicente creme della creme" di sinistra ... e non solo
martedì 29 gennaio 2008
ESEQUIE DI RITO ... ROMANO
Tratto da: http://ilberrettoasonagli.ilcannocchiale.it/
19 commenti:
Anonimo
ha detto...
Crescita globale, il Fmi taglia le stime.
Ottimismo sulle capacità dell'Italia
A rallentare sono soprattutto gli Usa, dove per il 2008 si prevede un 1,5%
Fiducia nella perseveranza italiana sulla linea del risanamento: "La crisi non influirà"
ROMA - Il Fondo monetario internazionale taglia dello 0,3% le stime di crescita dell'economia mondiale nel 2008 e avverte: la crisi dei mutui subprime "si sta allargando" all'economia reale. Le previsioni aggiornate dell'istituto di Washington, pubblicate assieme a una nuova edizione del "Rapporto sulla stabilità finanziaria", indicano che il prodotto globale salirà quest'anno del 4,1% contro il 4,4% auspicato nel "World Economic Outlook" di ottobre e il 4,9% del 2007.
Particolarmente marcata la revisione per il Pil degli Stati Uniti: il risultato finale del 2008 si fermerà all'1,5%, lo 0,4% in meno rispetto a quanto si poteva prevedere in autunno. E soltanto grazie al trascinamento del 2007, che dovrebbe chiudersi con un aumento del prodotto pari al 2,2%, con una revisione positiva pari allo 0,3%. Senza tale effetto, sottolinea il Fondo, il confronto quarto trimestre su quarto trimestre limita l'incremento della ex locomotiva a stelle e strisce allo 0,8%, contro il 2,6% registrato sulla stessa base l'anno scorso.
Netta anche la sforbiciata per Eurolandia. Il Pil, afferma l'Fmi, salirà dell'1,6% con un taglio dello 0,5% rispetto alle speranze autunnali. Il 2007 dovrebbe invece mettere a consuntivo un miglioramento del 2,6%, lo 0,1% in più rispetto a ottobre. Anche nel caso della zona dell'euro, il confronto tra quarti trimestri mette in evidenza dati peggiori, con un incremento di appena l'1,3% nel 2008 a fronte del 2,3% l'anno scorso.
Per quanto riguarda l'Italia, la situazione è in linea con il resto dell'Eurolandia, e al momento al Fmi non temono ulteriori ripercussione negative legate alla delicata fase politica in corso. "Non penso che quello che è successo nelle ultime settimane danneggerà la direzione positiva intrapresa dall'Italia", spiega Charles Collyns, numero due del dipartimento ricerche del Fondo monetario internazionale, parlando della crisi di governo.
Vediamo - aggiunge Collyns - che l'Italia ha fatto progressi verso il consolidamento delle politiche fiscali anche se il Fondo aveva sollecitato maggiore rapidità. Progressi sono stati fatti, la direzione è positiva e non ci aspettiamo che l'Italia sia particolarmente colpita all'interno dell'Eurozona. L'influenza del rallentamento economico sarà abbastanza uniforme in Eurolandia". Nel corso della conferenza stampa di presentazione del "World Economic Outlook", il capo economista Simon Johnson, riferendosi allo scenario italiano, ha osservato che "tutte le situazioni politiche sono motivo di preoccupazione, ma per noi i fattori principali su cui valutiamo sono le proiezioni di crescita, sono fattori puramente economici". (29 gennaio 2008)
Ti segnalo che sul tuo sito è attivo un virus di nome Troian Horse Dialer.RHP che tanta di installarsi attraverso un java script che viene lanciato da un URL che si legge alla fine del caricamento della pagina nella riga di stato del Browser ( se Firefox).
Te lo segnalo affinche tu possa bonificare il sistema.
Italy has enough problems already: does it really need Silvio Berlusconi once again? AP
ITALY is notorious for its perpetually changing governments. Between 1981 and 2007, it had 16 prime ministers, including some repeats, compared with Britain's four. [...]
The upheaval triggered two weeks ago, when a tiny centrist party quit Mr Prodi's coalition, unseated the prime minister when he lost a vote of confidence in the Senate. After consultations, the Italian president this week has asked Franco Marini, speaker of the Senate, to form a short-term interim government. But Mr Berlusconi, hungry for power, is baying for an election as soon as possible. His commanding lead in the opinion polls suggests he would win, and return to Palazzo Chigi just 20 months after he left it.
Everybody agrees that the last thing that Italy needs is another succession of fractious, short-lived governments. It could just about get away with them when growth was strong, and vibrant private enterprise, especially in the north, more than made up for a shoddy (and often corrupt) public sector and the sclerotic Mezzogiorno. More recently, though, Italy's economic prospects have worsened. It is the slowest-growing big economy in Europe; the south is barely moving forward at all. Spain has just overtaken Italy by the measure of GDP per head, say the statisticians. Italy's competitive sparkle has dimmed. And the OECD, a think-tank, finds that it has the most heavily regulated economy in the rich world.
The country, in short, desperately needs both stable government and painful economic reform. The question is how to get these things. In 2001 voters overwhelmingly backed Mr Berlusconi (rejecting this paper's view that his chequered business history made him unfit to lead Italy). But he squandered his opportunity, using up political capital to protect his media interests and fend off judicial cases against him, and dithering over economic reform. After a disastrous term, he left behind his own “poison pill”: a law to change Italy's electoral system back to one based largely on proportional representation. By the time Mr Prodi lost his confidence vote, no fewer than 39 political parties were represented in parliament [...]
There is not a glimmer of hope that a returning Mr Berlusconi would prove a better bet than Mr Prodi. Judging by his record, he might be worse, starting by undoing the Prodi government's successful tax-collecting reforms. Mr Berlusconi has made clear that his first priority would again be to protect his own interests, by making it harder to use evidence from wiretapping in court cases. However successful he has been in business, he remains unfit for the job he covets. Poor Italy.
Anonimous, un mio prof di math soleva dire: ragazzi, se copiate e sbagliate, fate due errori nello stesso tempo. Primo perche' sbagliate con la testa di un altro e secondo perche' non avete capito niente. Provate a sbagliare con la vostra, di testa, e capirete il perche'. La prossima volta rischiate di non sbagliare. Un saluto.
BERLUSCONI è PIDUISTA MA IL TUO PRODI è UN MERDOSO SERVO DEI BANCHIERI DI GOLDMANSACHS E DOVREBBE ESSERE IN GALERA DA UNA VITA PER ALTO TRADIMENTO BASTA CON LA DISINFORMAZIONE PRODI è UN LADRO VISCIDO DELLA PEGGIOR SPECIE VALE MENO DI UN VERME NELLA SCALA EVOLUTIVA ANCHE GIUDA SI SAREBBE SCHIFATO DI LUI.
Anonimous, non pensavo che conoscenza=intelligenza. Ma tant'e'. L'unico intelligente, su questo ed altri blogs, sei tu. Pero' continui a scopiazzare. A non piu' risentirti.
Verso una resa dei conti all'Eurogruppo sulle finanze pubbliche di A. Pollio Salimbeni
7 febbraio 2008
È ormai considerato inevitabile: nella riunione dei ministri finanziari dell'Eurozona ci sara' una resa dei conti sugli obiettivi di finanza pubblica a medio termine. Il nuovo rifiuto del governo francese di accettare l'indicazione europea di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2010 (lo raggiungerà due anni più tardi) la rende necessaria. Anche perche' la Francia ha gia' chiesto ai colleghi dell'Eurogruppo e dell'Ecofin che le peggiori condizioni cicliche impongono una maggiore flessibilità nell'applicazione del patto di stabilità. Nonostante le finanze pubbliche nell'eurozona si trovino in buone condizioni (deficit pubblico nominale per i quindici paesi di 0,7% rispetto al pil l'anno scorso, dello 0,8% previsto quest'anno, solo tre paesi vicino o al 2%, Francia all'1,9%, Italia e Grecia al 2%), il rallentamento dell'economia con il conseguente rischio di riduzione delle entrate fiscali che in buona parte hanno trainato il calo dei deficit, ha gelato le migliori aspettative. E, per quanto Eurogruppo e Commissione europea ritengano non necessario e nemmeno utile un pacchetto di rilancio fiscale della crescita, diversi governi sono già sul piede di partenza per lanciarne una variante a livello nazionale con l'aggiunta che alcuni paesi si trovano pure alle prese con appuntamenti elettorali (Italia in primo luogo). Il no europeo a un intervento fiscale all'"americana" si fonda su due argomenti. Il primo è che i governi hanno già varato per il 2008 misure che aggiungono alla crescita qualche decimale di punto percentuale (siamo nell'ordine di 0,2,-0,3 decimali). La stima di crescita per l'eurozona era di 2,2% nel 2008; la nuova stima (prevista il 21) sarà inferiore di qualche decimale visto che la crescita resterà attorno al potenziale. Cioé qualcosa meno del 2%. Grossomodo quanto si perde per la crisi subprime si guadagnerebbe con le misure di politica economica gia' previste. Il secondo argomento ha a che vedere con gli 'stabilizzatori automatici', quelle misure fiscali o di spesa (come i sussidi di disoccupazione) che scattano senza interventi discrezionali dei governi per il solo fatto che l'economia peggiora frenando gli effetti negativi del ciclo economico: in Europa contano molto contrariamente a quanto avviene negli Usa. Gli 'stabilizzatori', però, possono funzionare pienamente quanto piu' il deficit pubblico è ridotto. Resta il problema degli obiettivi a medio termine. Per la Francia la decisione di aprile dell'Eurogruppo, in base alla quale vanno accelerati gli sforzi per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2010 utilizzando l'extragettito, non ha più senso perché definita quando l'economia andava bene e sul futuro, petrolio a parte, non c'erano che luci. Oggi, invece, c'è da gestire un rallentamento di cui non si conoscono né l'intensità né la durata. In realtà, per la coppia Sarkozy-Fillon il 'dogma' di Berlino non reggeva neppure prima visto che l'avevano aggirato semplicemente non tenendone conto nei programmi di bilancio. L'Italia, che nel biennio 2006-2007 ha ridotto il deficit più di quanto richiesto per uscire dalla procedura europea, ha avuto a suo tempo l'assicurazione di 'non belligeranza' dell'Eurogruppo e ha continuato a prevedere il pareggio nel 2011. In ogni caso, se dovesse andare al governo il centro destra è ragionevole ipotizzare un'Italia apertamente schierata sulle posizioni francesi. Ci si trova, dunque, in una situazione in cui la Commissione chiede il rispetto di una indicazione considerata un guscio vuoto da un paese influente come la Francia, buona ma non realistica per il proprio paese dalle autorità italiane. La differenza rispetto alla grande crisi del patto di stabilità è che la Germania non è incline a seguire Parigi. Ciononostante le tensioni crescono e a Bruxelles si vogliono evitare nuove tensioni sulla disciplina di bilancio. Così sono in atto grandi manovre per correre ai ripari. Nelle discussioni di queste ore, infatti, si fa riferimento alla necessità di enfatizzare più che l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2010 (un obiettivo che resterebbe sullo sfondo), la conferma di due vincoli: ridurre di almeno lo 0,5% del pil il deficit strutturale ogni anno, assicurare che il deficit rientri nei limiti di 'sicurezza' per non arrivare al 3% del pil. Secondo i calcoli della Commissione, tale margine è di un deficit strutturale dell'1,5% per l'Italia, dell'1,4% per la Francia, dell'1,8% per la Germania.
----------------------------------- MEGLIO COPIARE ED INCOLLARE I DATI OGGETTIVI , COMPRESI QUELLI DIFFICILI DA DIGERIRE, CHE ESSERE PALESI PORTATORI DELLE VERITA' FALSIFICATE DEL COMITATO CENTRALE DEL PARTITO .........
AUSSIE, NON HO MAI CHIESTO CHE MI RISPONDI ..... PUOI RIMANERE DOVE VUOI, CON CHI VUOI, CON IL TUO PENSIERO.
Alessandro, prima di dare del pidduista o ladro a qualsiasi persona, fossero anche il Presidente del Consiglio dei Ministri dimissionario ed il suo precedessore, si legga il contenuto dell'articolato del Codice Penale .......
Si tolga dalle palle con le sue minchiate da liceale .....
Amo la satira, mi piace fare ironia sulla "crema della crema" (i comunisti).
I miei polli preferiti?
....i "ciuchi rossi".
Se vi faccio ridere anche per un solo secondo...ho raggiunto il mio scopo. La satira li spazzerà via.
Questo è un blog libero. Nessuna idea verrà censurata. Ognuno degli scriventi sarà responsabile civilmente e penalmente di quanto da lui scritto. L'amministratore censurerà esclusivamente gli insulti personali, i turpiloqui e l'apologia di ideologie dittatoriali. Qualsiasi tentativo di introdurre virus o di impedire il normale funzionamento del blog verrà perseguito a norma di legge dai nostri avvocati. L'educazione, l'intelligenza, la tolleranza ed il rispetto sono indispensabili. Chiunque voglia utilizzare i contenuti di questo blog può farlo liberamente anche senza citare la fonte.
19 commenti:
Crescita globale, il Fmi taglia le stime.
Ottimismo sulle capacità dell'Italia
A rallentare sono soprattutto gli Usa, dove per il 2008 si prevede un 1,5%
Fiducia nella perseveranza italiana sulla linea del risanamento: "La crisi non influirà"
ROMA - Il Fondo monetario internazionale taglia dello 0,3% le stime di crescita dell'economia mondiale nel 2008 e avverte: la crisi dei mutui subprime "si sta allargando" all'economia reale. Le previsioni aggiornate dell'istituto di Washington, pubblicate assieme a una nuova edizione del "Rapporto sulla stabilità finanziaria", indicano che il prodotto globale salirà quest'anno del 4,1% contro il 4,4% auspicato nel "World Economic Outlook" di ottobre e il 4,9% del 2007.
Particolarmente marcata la revisione per il Pil degli Stati Uniti: il risultato finale del 2008 si fermerà all'1,5%, lo 0,4% in meno rispetto a quanto si poteva prevedere in autunno. E soltanto grazie al trascinamento del 2007, che dovrebbe chiudersi con un aumento del prodotto pari al 2,2%, con una revisione positiva pari allo 0,3%. Senza tale effetto, sottolinea il Fondo, il confronto quarto trimestre su quarto trimestre limita l'incremento della ex locomotiva a stelle e strisce allo 0,8%, contro il 2,6% registrato sulla stessa base l'anno scorso.
Netta anche la sforbiciata per Eurolandia. Il Pil, afferma l'Fmi, salirà dell'1,6% con un taglio dello 0,5% rispetto alle speranze autunnali. Il 2007 dovrebbe invece mettere a consuntivo un miglioramento del 2,6%, lo 0,1% in più rispetto a ottobre. Anche nel caso della zona dell'euro, il confronto tra quarti trimestri mette in evidenza dati peggiori, con un incremento di appena l'1,3% nel 2008 a fronte del 2,3% l'anno scorso.
Per quanto riguarda l'Italia, la situazione è in linea con il resto dell'Eurolandia, e al momento al Fmi non temono ulteriori ripercussione negative legate alla delicata fase politica in corso. "Non penso che quello che è successo nelle ultime settimane danneggerà la direzione positiva intrapresa dall'Italia", spiega Charles Collyns, numero due del dipartimento ricerche del Fondo monetario internazionale, parlando della crisi di governo.
Vediamo - aggiunge Collyns - che l'Italia ha fatto progressi verso il consolidamento delle politiche fiscali anche se il Fondo aveva sollecitato maggiore rapidità. Progressi sono stati fatti, la direzione è positiva e non ci aspettiamo che l'Italia sia particolarmente colpita all'interno dell'Eurozona. L'influenza del rallentamento economico sarà abbastanza uniforme in Eurolandia". Nel corso della conferenza stampa di presentazione del "World Economic Outlook", il capo economista Simon Johnson, riferendosi allo scenario italiano, ha osservato che "tutte le situazioni politiche sono motivo di preoccupazione, ma per noi i fattori principali su cui valutiamo sono le proiezioni di crescita, sono fattori puramente economici".
(29 gennaio 2008)
Il nuovo che avanza:
2006:
"Non credo che gli italiani saranno cosi' coglioni
da votare contro il loro interesse"
2008:
"Non credo che gli italiani saranno cosi' stronzi
da votare di nuovo contro il mio interesse"
Dedicato alla combriccola dei Ciuchi Rubri .......
mi sembrava di aver gia' espresso una considerazione sull'Anonimous. Devo riconsiderare che: "fa sempre il mona".
Dall'aprile del 2002 ( la data vi dice qualcosa ?? ) NON è PIU' REATO ............. Berlusconi assolto per FALSO IN BILANCIO.
Ciao Bingo Bongo.
Ti segnalo che sul tuo sito è attivo un virus di nome Troian Horse Dialer.RHP che tanta di installarsi attraverso un java script che viene lanciato da un URL che si legge alla fine del caricamento della pagina nella riga di stato del Browser ( se Firefox).
Te lo segnalo affinche tu possa bonificare il sistema.
Ciao, Italgo
Anonimo, ma quanto rosichi?
let it go, it's over.
GFP, il trojan AE ..... pirlone !
Italy has enough problems already: does it really need Silvio Berlusconi once again?
AP
ITALY is notorious for its perpetually changing governments. Between 1981 and 2007, it had 16 prime ministers, including some repeats, compared with Britain's four. [...]
The upheaval triggered two weeks ago, when a tiny centrist party quit Mr Prodi's coalition, unseated the prime minister when he lost a vote of confidence in the Senate. After consultations, the Italian president this week has asked Franco Marini, speaker of the Senate, to form a short-term interim government. But Mr Berlusconi, hungry for power, is baying for an election as soon as possible. His commanding lead in the opinion polls suggests he would win, and return to Palazzo Chigi just 20 months after he left it.
Everybody agrees that the last thing that Italy needs is another succession of fractious, short-lived governments. It could just about get away with them when growth was strong, and vibrant private enterprise, especially in the north, more than made up for a shoddy (and often corrupt) public sector and the sclerotic Mezzogiorno. More recently, though, Italy's economic prospects have worsened. It is the slowest-growing big economy in Europe; the south is barely moving forward at all. Spain has just overtaken Italy by the measure of GDP per head, say the statisticians. Italy's competitive sparkle has dimmed. And the OECD, a think-tank, finds that it has the most heavily regulated economy in the rich world.
The country, in short, desperately needs both stable government and painful economic reform. The question is how to get these things. In 2001 voters overwhelmingly backed Mr Berlusconi (rejecting this paper's view that his chequered business history made him unfit to lead Italy). But he squandered his opportunity, using up political capital to protect his media interests and fend off judicial cases against him, and dithering over economic reform. After a disastrous term, he left behind his own “poison pill”: a law to change Italy's electoral system back to one based largely on proportional representation. By the time Mr Prodi lost his confidence vote, no fewer than 39 political parties were represented in parliament [...]
There is not a glimmer of hope that a returning Mr Berlusconi would prove a better bet than Mr Prodi. Judging by his record, he might be worse, starting by undoing the Prodi government's successful tax-collecting reforms. Mr Berlusconi has made clear that his first priority would again be to protect his own interests, by making it harder to use evidence from wiretapping in court cases. However successful he has been in business, he remains unfit for the job he covets. Poor Italy.
per l'Anonimous: lascia perdere, l'inglese scopiazzato non serve proprio a nessuno. Nemmeno a te!!!
Sarà anche scopiazzato, ma sapessi da dove viene ...... da un quotidiano comunista yankee .....
Anonimous, un mio prof di math soleva dire: ragazzi, se copiate e sbagliate, fate due errori nello stesso tempo. Primo perche' sbagliate con la testa di un altro e secondo perche' non avete capito niente. Provate a sbagliare con la vostra, di testa, e capirete il perche'. La prossima volta rischiate di non sbagliare. Un saluto.
Esatto.
Sei così intelligente di non aver ancora capito chi l'ha scritto .... ciao New ...
BERLUSCONI è PIDUISTA MA IL TUO PRODI è UN MERDOSO SERVO DEI BANCHIERI DI GOLDMANSACHS E DOVREBBE ESSERE IN GALERA DA UNA VITA PER ALTO TRADIMENTO BASTA CON LA DISINFORMAZIONE PRODI è UN LADRO VISCIDO DELLA PEGGIOR SPECIE VALE MENO DI UN VERME NELLA SCALA EVOLUTIVA ANCHE GIUDA SI SAREBBE SCHIFATO DI LUI.
Anonimous, non pensavo che conoscenza=intelligenza. Ma tant'e'. L'unico intelligente, su questo ed altri blogs, sei tu. Pero' continui a scopiazzare. A non piu' risentirti.
Anonimous, scordavo di dirti che in italiano si scrive: "...da non aver ancora capito...". A non piu' risentirci.
...... COME HA GOVERNATO MALE PRODI ......
Verso una resa dei conti all'Eurogruppo sulle finanze pubbliche
di A. Pollio Salimbeni
7 febbraio 2008
È ormai considerato inevitabile: nella riunione dei ministri finanziari dell'Eurozona ci sara' una resa dei conti sugli obiettivi di finanza pubblica a medio termine. Il nuovo rifiuto del governo francese di accettare l'indicazione europea di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2010 (lo raggiungerà due anni più tardi) la rende necessaria. Anche perche' la Francia ha gia' chiesto ai colleghi dell'Eurogruppo e dell'Ecofin che le peggiori condizioni cicliche impongono una maggiore flessibilità nell'applicazione del patto di stabilità.
Nonostante le finanze pubbliche nell'eurozona si trovino in buone condizioni (deficit pubblico nominale per i quindici paesi di 0,7% rispetto al pil l'anno scorso, dello 0,8% previsto quest'anno, solo tre paesi vicino o al 2%, Francia all'1,9%, Italia e Grecia al 2%), il rallentamento dell'economia con il conseguente rischio di riduzione delle entrate fiscali che in buona parte hanno trainato il calo dei deficit, ha gelato le migliori aspettative. E, per quanto Eurogruppo e Commissione europea ritengano non necessario e nemmeno utile un pacchetto di rilancio fiscale della crescita, diversi governi sono già sul piede di partenza per lanciarne una variante a livello nazionale con l'aggiunta che alcuni paesi si trovano pure alle prese con appuntamenti elettorali (Italia in primo luogo).
Il no europeo a un intervento fiscale all'"americana" si fonda su due argomenti. Il primo è che i governi hanno già varato per il 2008 misure che aggiungono alla crescita qualche decimale di punto percentuale (siamo nell'ordine di 0,2,-0,3 decimali). La stima di crescita per l'eurozona era di 2,2% nel 2008; la nuova stima (prevista il 21) sarà inferiore di qualche decimale visto che la crescita resterà attorno al potenziale. Cioé qualcosa meno del 2%.
Grossomodo quanto si perde per la crisi subprime si guadagnerebbe con le misure di politica economica gia' previste.
Il secondo argomento ha a che vedere con gli 'stabilizzatori automatici', quelle misure fiscali o di spesa (come i sussidi di disoccupazione) che scattano senza interventi discrezionali dei governi per il solo fatto che l'economia peggiora frenando gli effetti negativi del ciclo economico: in Europa contano molto contrariamente a quanto avviene negli Usa. Gli 'stabilizzatori', però, possono funzionare pienamente quanto piu' il deficit pubblico è ridotto. Resta il problema degli obiettivi a medio termine. Per la Francia la decisione di aprile dell'Eurogruppo, in base alla quale vanno accelerati gli sforzi per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2010 utilizzando l'extragettito, non ha più senso perché definita quando l'economia andava bene e sul futuro, petrolio a parte, non c'erano che luci.
Oggi, invece, c'è da gestire un rallentamento di cui non si conoscono né l'intensità né la durata.
In realtà, per la coppia Sarkozy-Fillon il 'dogma' di Berlino non reggeva neppure prima visto che l'avevano aggirato semplicemente non tenendone conto nei programmi di bilancio. L'Italia, che nel biennio 2006-2007 ha ridotto il deficit più di quanto richiesto per uscire dalla procedura europea, ha avuto a suo tempo l'assicurazione di 'non belligeranza' dell'Eurogruppo e ha continuato a prevedere il pareggio nel 2011. In ogni caso, se dovesse andare al governo il centro destra è ragionevole ipotizzare un'Italia apertamente schierata sulle posizioni francesi.
Ci si trova, dunque, in una situazione in cui la Commissione chiede il rispetto di una indicazione considerata un guscio vuoto da un paese influente come la Francia, buona ma non realistica per il proprio paese dalle autorità italiane. La differenza rispetto alla grande crisi del patto di stabilità è che la Germania non è incline a seguire Parigi. Ciononostante le tensioni crescono e a Bruxelles si vogliono evitare nuove tensioni sulla disciplina di bilancio. Così sono in atto grandi manovre per correre ai ripari. Nelle discussioni di queste ore, infatti, si fa riferimento alla necessità di enfatizzare più che l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2010 (un obiettivo che resterebbe sullo sfondo), la conferma di due vincoli: ridurre di almeno lo 0,5% del pil il deficit strutturale ogni anno, assicurare che il deficit rientri nei limiti di 'sicurezza' per non arrivare al 3% del pil. Secondo i calcoli della Commissione, tale margine è di un deficit strutturale dell'1,5% per l'Italia, dell'1,4% per la Francia, dell'1,8% per la Germania.
-----------------------------------
MEGLIO COPIARE ED INCOLLARE I DATI OGGETTIVI , COMPRESI QUELLI DIFFICILI DA DIGERIRE, CHE ESSERE PALESI PORTATORI DELLE VERITA' FALSIFICATE DEL COMITATO CENTRALE DEL PARTITO .........
AUSSIE, NON HO MAI CHIESTO CHE MI RISPONDI ..... PUOI RIMANERE DOVE VUOI, CON CHI VUOI, CON IL TUO PENSIERO.
Alessandro, prima di dare del pidduista o ladro a qualsiasi persona, fossero anche il Presidente del Consiglio dei Ministri dimissionario ed il suo precedessore, si legga il contenuto dell'articolato del Codice Penale .......
Si tolga dalle palle con le sue minchiate da liceale .....
Grazie Aussie per la lezione d'italiano. Nell'occasione le debbo dare ragione.
:):):)
Ciao ciuccio, riposa in pace...
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